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domenica 27 dicembre 2015

L'uccellino Flip

C'era una volta un uccellino, si chiamava Flip, era nato da poco ed abitava in un bel nido con i genitori ed i fratelli. Con il passare dei giorni, piano piano i fratelli e lui mettevano il becco fuori dal nido e si spingevano sul ciglio del ramo a guardare il padre e la madre spiccare il volo e disegnare improbabili traiettorie in cielo.
Piano piano tutti i fratelli di Flip impararono a volare, mancava solo lui. Così un giorno di disse: 'se sono riusciti loro riuscirò anche io!', si spinse sicuro sul ciglio del ramo e si lanciò. La sensazione dell'aria sotto di lui era fantastica, era proprio come se lo era aspettato. Aveva talmente aspettato quel momento che voleva assaporarlo fino in fondo. Fu così che, per godersi quella sensazione nuova ed eccitante, aprì le ali troppo tardi e il povero Flip si sfracellò al suolo.
I fratelli e i genitori videro la scena e si dissero: 'vedi che succede a voler assaporare troppo il brivido del volo?', e se ne andarono via.

sabato 26 dicembre 2015

L'orso Pan

C'era una volta Pan, un orso con un occhio nero che viveva nella tribù degli orsi polari.
Pan era un attaccabrighe bello e buono, picchiava gli altri orsi per qualsiasi stupido motivo. In realtà dentro di lui, quando li vedeva con gli occhi neri, lividi per i colpi ricevuti si sentiva un po' meno diverso dagli altri suoi compagni. Un giorno, a causa di un litigio furioso con i suoi genitori picchiò anche loro, ma siccome erano anziani morirono. Pan allora vendette tutti i loro averi, partì ed iniziò a girare da solo il mondo. Vide nuovi posti, nuovi paesaggi e tanti animali totalmente diversi da lui, che anche con un occhio nero non gli sarebbero assomigliati minimamente. Finché un bel giorno, molto lontano dal luogo in cui era iniziato il suo viaggio incontrò l'orsetta Dina.. della strada la regina. Lei, un bellissimo quanto raro esemplare di panda, di occhi neri ne aveva ben due anche quando non prendeva le botte. Pan decise di restare con lei, così diventò il suo protettore.


lunedì 23 novembre 2015

C'è una storia dietro ogni persona.

C'è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli.

lunedì 28 settembre 2015

Il fazzoletto

C'era una volta, incartato in una confezione blu insieme ad altri nove suoi simili, un fazzoletto di carta. Lui sapeva bene che il suo compito era di pulire e asciugare ciò che gli avrebbero messo addosso. Ma non era molto contento del suo destino, si chiedeva con quale schifezza sarebbe venuto in contatto prima di essere gettato via senza alcun rimorso dal suo ingrato utilizzatore.
Poi arrivò il suo momento. La mano delicata di una ragazza lo tirò fuori dal pacchetto e se lo portò al viso per asciugarsi gli occhi e le guance. Il fazzoletto non capiva bene perché la ragazza stesse piangendo ma percepiva che le lacrime che stava versando erano per amore di qualcuno. E fu felice di asciugarle. Il suo compito non era stato stato così male infondo. Poi venne gettato insieme agli altri rifiuti.

venerdì 28 agosto 2015

Il libro

C'era una volta, nella libreria di una casa in un paese non così lontano, un vecchio libro impolverato.
Da anni ormai il povero libro era stato esiliato in uno degli scaffali più alti, dove si può arrivare solo con una scala e nessuno lo leggeva più. Il libro era triste, lui sapeva che aveva ancora molto da dare ma nessuno gli dava più importanza perché era solo un libro di favole ed il bambino di quella famiglia era ormai divenuto adulto. Il suo adorato bambino lo aveva abbandonato su quello scaffale per tantissimi anni mentre lui aspettava paziente di ricevere nuove attenzioni. Ma non successe, il bambino divenuto adulto andò via di casa e lo lasciò lì. In preda all'inutilità e alla polvere, nella sua triste solitudine. Quante belle giornate aveva trascorso il libro con lui raccontando storie fantastiche e mostrando incantevoli immagini ai suoi occhi curiosi e sognanti. Come poteva averlo dimenticato così? I giorni erano passati lenti e inesorabili, e il libro non ne poteva più della sua vita, doveva farla finita. Quel giorno si decise, prese un gran respiro e fece un salto lanciandosi giù dallo scaffale.
Proprio in quel momento suonò il campanello, i genitori aprirono la porta al loro figlio ormai adulto che li era andati a trovare. L'uomo passando vicino alla libreria vide il libro a terra e lo raccolse. Tra le sue mani pieno di polvere riconobbe il suo vecchio libro di favole e si ricordò delle avventure che gli piacevano tanto da bambino. Quando andò via dalla casa dei genitori portò via il libro con sè.
Il libro, finalmente senza tutta quella polvere addosso, si ritrovò in una nuova casa. Ad aspettarlo trovò un nuovo paio di occhi vivaci e curiosi, ed erano stranamente molto simili a quelli con cui aveva avuto a che fare tanti anni prima. Finalmente aveva un nuovo bambino a cui interessavano le sue storie.

giovedì 23 aprile 2015

Lei

C'era una volta, in una città come tante altre, una giovane donna.
Lei era proprio come tutte le altre donne, ma non voleva crederci. Si sentiva diversa. E non quel diverso che ti rende speciale, ma quello che ti fa sentire inutile, incapace, inadatta. Lei era un rifiuto umano, un'anima in decomposizione. Ma nessuno in quella città faceva caso alle anime altrui, si accontentavano tutti di giudicarne la superficie.
Un bel giorno però, mentre tornava a casa incontrò un gatto e ne rimase incantata. Non si era mai soffermata così a lungo a guardare un animale prima, ma quegli occhi dorati, quelle movenze sinuose, la pelliccia tigrata e la lunga coda la avevano improvvisamente ammaliata. Anche il gatto la vide, e rimase fermo a fissarla per dei secondi interminabili. Lei allora provò ad avvicinarsi, ma lui scappò via e la ragazza indifferente continuò per la sua strada.
La sera quando stava per andare a dormire, la ragazza sentì un rumore insolito venire dalla porta di casa sua. Andò a controllare e trovò seduto sullo zerbino lo stesso gatto incontrato qualche ora prima, lui con un miagolio delicato entrò dentro senza chiedere il permesso. Lei a quel punto non poteva fare altro che ospitare il suo nuovo amico, gli diede del cibo e si mise a letto.
Sapeva già che addormentarsi sarebbe stata la solita impresa e che avrebbe dovuto trascorrere una lunga notte combattendo contro i suoi incubi. Come tutte le altre notti. Il suo subconscio non perdeva occasione di ricordarle attraverso i brutti sogni quanto fosse inadatta al mondo in cui viveva, quanto fosse sbagliata. Ma dopo alcuni minuti in cui i pensieri aggrovigliati nella sua testa non la lasciavano ancora dormire, il gatto salì sul suo letto e si acciambellò vicino a lei. Un po' di calore addosso al suo corpo. Ci fu un momento di silenzio quasi diffidente, poi il suono più bello che ricordava di aver mai sentito, una vibrazione bassa e pacifica, rilassante e soave. Le fusa di quel gatto sovrastarono il rumore dei pensieri di lei, che sprofondò in un sonno senza sogni.
Da quella sera il gatto diventò suo coinquilino e suo amico. Lui era diverso dalle persone là fuori, non pretendeva di sapere cosa ci fosse dentro di lei potendone guardare solo la superficie, non la giudicava, non le consigliava cosa fare o come essere. Lui le stava solo vicino in silenzio e sembrava ascoltarla, miagolando ogni tanto, strusciandosi sulle sue gambe o dormendole in grembo. Con i suoi modi buffi e le sue fusa miracolose, l'animale donò alla ragazza una tranquillità che non aveva mai trovato prima. In cambio chiedeva solo affetto e semplice cibo.
Lui le rimase vicino per quindici anni coltivando quell'amicizia che non poteva esistere con un altro essere umano, aiutandola a combattere i suoi incubi. Poi morì di vecchiaia. Lei si ritrovò di nuovo a dover affrontare le lunghe notti da sola, così decise di iniziare a scrivere delle storie.
La prima che scrisse parlava proprio di quello splendido gatto a cui aveva voluto tanto bene, non lo avrebbe mai dimenticato per il resto della sua vita.